Paolini e Cristicchi salgono sul Massiccio del Grappa per l’evento simbolo del festival: Senza vincitori né vinti è un’orazione alla pace che già nel titolo scioglie i confini tra diversi. Su questa scia il programma propone un percorso coraggioso nel paesaggio-palcoscenico della Pedemontana Trevigiana, esplora il tema del confine come limite e spazio di incontro secondo diverse declinazioni, dalle sfide d’impresa alle possibilità aperte dall’arte, fino a spingersi al tema del fine vita.
Comunicato stampa, 15 giugno 2018
Sfida e terreno d’incontro, limite da superare, luogo di contaminazione: dal 19 luglio al 4 agosto la nona edizione del Festival Vacanze dell’anima esplora in modo nuovo le possibilità evocate dall’idea di confine.
Un percorso immerso nel paesaggio-palcoscenico della Pedemontana Trevigiana, segnato da incursioni tra arte, impresa e sociale, con la direzione artistica di Loris De Martin. Un viaggio dagli approdi tutti da scrivere, che arriva sabato 28 e domenica 29 luglio sul Monte Tomba, a Cavaso, con l’evento simbolo dell’edizione di quest’anno, intitolata Giocare con i confini.
Attraverso Senza Vincitori né Vinti, che vede in scena l’inedita coppia Marco Paolini-Simone Cristicchi, su un testo di Francesco Niccolini e Mario Rigoni Stern, il terreno di battaglia della Grande Guerra diventa teatro per celebrare la fine del conflitto e, insieme, un’idea di pace che dissolve i confini tra “diversi”.
La musica è filo rosso del programma, a partire dall’evento sul Grappa, composto da parole e partitura originale. Con la collaborazione del festival Gioie Musicali, che si svolge in contemporanea, e la regia di Elisabetta Maschio, direttrice d’orchestra, il linguaggio musicale diventa strumento per stare sul limite e ispirare il nuovo. Le note sono presenti ogni appuntamento e in particolare in due Concerti sul confine: una passeggiata sonora in natura e un concerto in un luogo non convenzionale come una casa di risposo.
Alle sfide delle imprese sono dedicati due appuntamenti, una intera giornata che coinvolge in prima persona gli imprenditori per esplorare come alzare l’asticella dell’innovazione e un percorso sui prodotti locali, per riscoprire il territorio e le sue risorse.
Nel cuore dell’estate, il Festival si spinge, con ancor più coraggio, fino al complesso tema del “confine ultimo”, indagando il fine vita con un dialogo intenso che intreccia aspetti legali, psicologici e pratici, fino alla dimensione filosofica e spirituale.
L’edizione 2018 coinvolge una fitta rete di attori, istituzioni, associazioni e realtà del terzo settore che insieme danno vita al Festival, capace di esplorare i temi dell’agenda internazionale mettendoli in relazione al territorio, all’identità dei luoghi e delle persone che li abitano e li visitano, cercando stimoli da consegnare alla comunità che si forma attorno al progetto. Sono oltre 40 gli attori che sostengono il festival, che quest’anno vede un passaggio di testimone come ente capofila, fra Confartigianato AsoloMontebelluna e la cooperativa sociale Ca’ Corniani, impegnata a sostegno della disabilità e nell’agricoltura sociale.
IL PROGRAMMA
Giovedì 19 luglio il Festival si apre alla Fornace di Asolo con una giornata dedicata alle Sfide d’impresa, realizzata con la collaborazione di Confartigianato AsoloMontebelluna. Un workshop riservato agli imprenditori, in cui sperimentare metodi e strumenti per l’innovazione, utili a superare il confine tra un’idea e un business di successo. Nell’incontro serale (ore 20) saranno gli imprenditori a raccontare le loro sfide quotidiane, intervistati da Stefano Schiavo, docente e consulente.
Alle 19 un aperitivo con orchestra: il collettivo la Rejussance propone un programma di sfida artistica – tra barocco e contemporaneo – rilanciando il tema della cultura come volano di sviluppo.
Un invito a immergersi in natura e a scoprire il senso del confine attraverso la musica e il cammino: venerdì 20 luglio alle 16.30, partenza dal convento SS. Pietro e Paolo di Asolo, una Passeggiata sonora chiama il pubblico a farsi coinvolgere e giocare con le note, da ascoltare, suonare e ballare, realizzata con la collaborazione di Gioie Musicali, il fisarmonicista Alex Modolo, i facilitatori Sabrina Fantini, Maurizio Mennella, Patrizia Spinetta.
Le storie di contadini, agricoltori e trasformatori artigiani veneti, accanto a quelle dei loro prodotti, sono al centro dell’appuntamento Il senso della lumaca e altre storie, domenica 22 luglio alle 17 nella sede di Ca’ Corniani, immersa tra i colli di Monfumo. Racconti e degustazione intrecciano i presidi Slow Food e il progetto sui cereali antichi, Libera nos in campo, curato da GasAsolo. La giornata si conclude (ore 20) con una cena a Km zero.
Un luogo spesso ai margini della nostra società come una casa di riposo sarà la cornice inconsueta di un concerto aperto al pubblico: lunedì 23 luglio, alle 16.30, con Note in dono, un gruppo di giovani musicisti sperimenta la musica come strumento di relazione, provando a sciogliere barriere e cercare assonanze nuove, insieme agli ospiti della Prealpina di Cavaso del Tomba, invitando il territorio.
Particolarmente atteso l’appuntamento con Senza Vincitori né Vinti sabato 28 e domenica 29 luglio alle ore 21: sul Monte Tomba, a Cavaso. Due tra i più grandi narratori italiani, per la prima volta insieme, si danno appuntamento a quota 1.000 per dare corpo e voce a due uomini, normali e straordinari, mentre vivono l’assurdità della guerra. Un omaggio a 6 milioni di giovani ragazzi caduti tra il 1915 e il 1918, come nelle guerre di ogni tempo. Scritta a quattro mani da Francesco Niccolini e Mario Rigoni Stern, a 10 anni dalla morte del “sergente”, questa orazione alla pace tiene insieme parole e musica. La partitura originale composta da Alessandro Grego e diretta da Filippo Faes, sul palco al piano, coinvolge il Coro Valcavasia, diretto per l’occasione dal maestro Tarcisio Dal Zotto, e 6 musicisti: Anna Serova alla viola, Isaac De Martin alla chitarra, Alaa Arsheed al violino, Mattia Tormen e Andrea Bordignon alle percussioni.
Un incontro delicato e ardito insieme conclude il programma: sabato 4 agosto alle ore 10, nella biblioteca comunale di Montebelluna, il Festival guarda in faccia un tema tabù, oggetto di conflitti, fraintendimenti, silenzi o semplificazioni. (con)fine vita entra nel tema con un dialogo, condotto da Alessia Meneghin – medico dell’ospedale di Montebelluna, fra Elena Seishin Viviani, monaca buddhista di tradizione Zen Soto, Monica De Faveri, coordinatrice dell’hospice Casa dei Gelsi di Treviso, Daniele Rodríguez ordinario di Medicina Legale dell’Università di Padova. Un dialogo che si intreccia con le musiche di Riccardo Baldizzi al violoncello e il reading Stormi di Marco Morana.
Informazioni e prenotazioni
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Ufficio stampa: Frontiere / Roberta Voltan – press@frontiereprogetti.com – M 338 8670108