“Sono solo parole”… sotto le parole storie, sotto le storie emozioni.

Durante le nostre passeggiate saremo immersi in natura, saremo ispirati dagli artisti e stimolati dagli incontri. Emergeranno ricordi dei luoghi che attraversiamo o altri che conosciamo, immagini di futuri possibili, idee, sentimenti. Con un gioco di narrazione collettiva proveremo a raccogliere le storie personali di ognuno, in modo delicato, divertente, lasciando spazio al sentire e rispettando le modalità dei singoli, per distillare, alla fine, un racconto comune. 

Sentieri indivisibili è un grande momento di ascolto del paesaggio, fatto di luoghi, persone, energie. E’ soprattutto una questione affettiva – il paesaggio è il significato che ha per ognuno di noi –  e una questione di relazione, di come le persone stanno insieme, come trasformano quotidianamente l’ambiente e lo spazio urbano, sia dal punto di vista fisico, tangibile, che come comunità.

In questi due giorni di cammino cerchiamo di esplorare le “ragioni segrete del paesaggio”, per conoscerlo e ri-conoscerlo. Il ritmo lento del camminare ci aiuta a vedere cose che con la fretta scivolano inosservate e l’arte ci fa da lente di ingrandimento, un microscopio dell’anima.

Due momenti sono dedicati al social telling, un gioco di racconto collettivo.

Sabato sul Monte Tomba l’esplorazione è dedicata alla scoperta dei luoghi dell’anima, quei posti che custodiscono un pezzo di noi, dove andiamo a rifugiarci, a rigenerarci, a ritrovare sollievo e forza. Insieme costruiremo una mappa emozionale: una cartina dei luoghi più significativi per le persone e per le loro storie.

Domenica in Villa Rubelli a San Zenone, la nostra attenzione è per lo spirito del luogo: il carattere del territorio, le sue ragioni segrete, quelle che ci fanno restare o tornare, il perché questo paesaggio ci piace o non ci piace, come si creano possibilità a partire dal Genius loci.

Lavoreremo a piccoli gruppi e raccoglieremo le suggestioni che abbiamo respirato durante la giornata. Con la facilitazione di Sabrina Fantini e Bruno Bonisiol costruiremo due mappe che rappresentano la sintesi del percorso, una sorta di cartografia delle emozioni che traccia le voci e il vissuto di tutti. Il paesaggio è soprattutto questo: la parte invisibile e indivisibile di un luogo, l’interazione tra natura e intervento umano, la relazione tra persone, la percezione che ognuno ha di questa trama. Proviamo a renderla più chiara e accessibile.

L’idea è di consegnare le mappe emozionali come frutto del lavoro di tutti (cittadini e visitatori, istituzioni, artisti, professionisti) come strumenti di conoscenza e di lettura di una comunità, dello strato emotivo del paesaggio, spesso meno considerato eppure così importante per il benessere delle persone e del territorio.