Abbiamo immaginato qualcosa che non esisteva, lo abbiamo costruito e vissuto insieme. Un cammino attraverso il paesaggio, dentro la natura e l’ambiente urbano. Un cammino a tappe, fatto di incontri artistici e sociali animati da attori territoriali, artisti che vivono e raccontano il paesaggio, persone che hanno partecipato offrendo il loro contributo di presenza, conoscenza, emozione … mettendosi in gioco.

Ci piace pensare che Sentieri indivisibili e Vacanze dell’Anima sono bene comune, qualcosa che si può realizzare e godere solo insieme.
Tra organizzatori ci siamo detti che non ricordiamo di aver dato e ricevuto tanti grazie come in questi due giorni. Grazie per l’autenticità e la disponibilità di tutti. Abbiamo chiesto molto a chi ha partecipato, intere giornate di tempo, energia, apertura, impegno, flessibilità …. Ci auguriamo di avere restituito qualcosa che si avvicina a questo tanto. Un gruppo di 100 persone ha camminato sulla terra, guardando il cielo tra Massiccio del Grappa e Colli degli Ezzelini. Ha fatto molta attenzione a oggi e costruito per domani, per quello che potrà essere. C’erano persone di tutte le età, adolescenti e over 60, abitanti e turisti, chi è venuto “semplicemente” per godere la giornata e addetti ai lavori, amministratori, professionisti, associazioni sociali…. Molti artisti non si sono persi l’occasione di camminare insieme al gruppo, non solo di proporre la loro performance.

E’ stato un esperimento ardito, in cui abbiamo provato a superare la forma di festival per iniziare a costruire un modello nuovo per fare cultura, turismo e comunità. Un format che va oltre la possibilità di fruire la bellezza della natura, dell’arte, dell’incontro, propone una partecipazione attiva che invita alla costruzione di bellezza e di una qualità di relazione che rende più facile prendersi cura del paesaggio e e delle persone che lo formano. Il paesaggio è soprattutto il significato che ha per noi e la capacità delle persone di stare insieme per creare reale benessere, non solo ricchezza.

Ci siamo conosciuti, apprezzati, abbracciati, abbiamo condiviso e costruito possibilità che ci auguriamo possono diventare buone pratiche… e realtà quotidiana.
Tutti abbiamo sperimentato che l’arte è un modo per esplorare, conoscere e raccontare i luoghi e il paesaggio, tanto per gli abitanti quanto per i visitatori. La forma poetica va oltre le parole, arriva al cuore, spinge la curiosità e innamora.
Abbiamo sperimentato che lungo il cammino le persone rallentano e si avvicinano
, comunicano in modo autentico, riscoprono il paesaggio e lo vivono. Che gli abitanti possono raccontare il loro territorio in modo più intimo e coinvolgente delle guide turistiche, che i visitatori raccolgono spunti per viaggi futuri, si attivano sinergie inaspettate che fanno, concretamente, comunità.
Ci siamo resi conto che le persone hanno desiderio di partecipare, di ascoltare e essere ascoltate, che hanno molto da dire sui luoghi in cui vivono e che visitano, sulle storie che li riguardano e incrociano il territorio.
Abbiamo raccolto un grande patrimonio di emozioni, idee, azioni, incontri, non tutti previsti! Un patrimonio che può vivere solo se condiviso e sarà importante tutelare.

In questo turbinio di emozioni intense, dalla scienza è arrivata una sintesi straordinaria sul senso di una comunità e di un esperimento come Sentieri indivisibili. Perché la vita si sviluppi, ci ha spiegato il biologo Gianni Tamino, è necessario che gli elementi essenziali alla vita si mettono in relazione tra loro. Proprio da questa relazione nascono le proprietà che rendono possibile la vita e la sua evoluzione. Senza questa relazione, la vita non esiste. Così come senza la luna, la terra non sarebbe abitabile…. Se c’era bisogno di una conferma, l’astrofisico Massimo Ramella ha messo un sigillo.